LA DESTINAZIONE
DOCUMENTI E NOTIZIE UTILI
VISTI: Per visitare il Nepal è necessario il passaporto con una validità residua di 6 mesi e il visto, che si ottiene all’arrivo.
RISCHI SANITARI: Nessuna vaccinazione obbligatoria. Consigliamo la profilassi antimalarica per chi si reca nel Paese durante il periodo dei monsoni. Si consiglia di munirsi di medicinali contro eventuali infezioni intestinali, repellenti contro le zanzare, medicinali di uso personale.
FUSO ORARIO: 4 ore e 45 minuti in + rispetto all’Italia con l’ora solare.
ELETTRICITA': 220V - 50Hz
PESI e MISURE: sistema metrico decimale.
QUANDO ANDARE
Il clima nepalese è condizionato dai monsoni che interessano il Paese da maggio a settembre con piogge più o meno intense e continue. I periodi ideali per recarsi in Nepal sono quelli che precedono o che seguono il monsone. In ottobre e novembre il sole splende praticamente tutti i giorni, l’atmosfera è particolarmente limpida. Da dicembre a marzo il tempo è stabile, l’aria frizzante e le temperature più basse. Pur essendo uno stato di dimensioni medio-piccole, il Nepal presenta una notevole varietà di climi ed ambienti naturali, comprendendo territori che spaziano dalla pianura del Gange alla catena montuosa dell’Himalaya. Il Paese è localizzato in una zona caratterizzata da un clima subtropicale, che presenta principalmente due fasi stagionali: la stagione delle piogge (da giugno a fine settembre) e la stagione secca (il resto dell’anno). Questa alternanza è dovuta alla presenza dei monsoni.
CULTURA
Anche se la maggioranza della popolazione professa l’Induismo, è diffuso anche il Buddhismo, in particolare della corrente tibetana Vajrayana. In alcune aree rurali si praticano anche il Bön (forma di sciamanesimo) e l’animismo. Nessun culto (ad eccezione dei monoteismi) ne esclude automaticamente un altro, e talvolta risulta difficile distinguerne le singole caratteristiche. Il sincretismo è diffuso in particolar modo tra i culti Induisti, Buddhisti, animisti e sciamanici.
CUCINA
La cucina nepalese varia in base ad ogni etnia, che conserva le proprie tradizioni culinarie. Si possono però distinguere dei cibi che vengono consumati indifferentemente a livello nazionale. Il piatto più comune è il dal bhat (lenticchie e riso), che spesso è accompagnato dalla verdura a vapore (tarkari). È diffuso il consumo di carne di bufalo e di volatili da cortile, anche se gli indù ed i buddhisti osservanti sono tendenzialmente vegetariani. La bevanda per eccellenza è il tè: in Nepal si beve frequentemente quello di produzione nazionale, molto fermentato e seccato in piccoli grani. Si consuma anche il latte, base per la produzione del lassi (bevanda rinfrescante) e dello yogurt. Nelle zone himalayane prevale invece la cucina tibetana, ovvero tsampa (farina d’orzo impastata con tè o acqua), momo (ravioli di farina d’orzo ripieni di carne, patate o verdura) e chang (birra d’orzo).
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